Eureka funziona! Baby inventori toscani di giocattoli al lavoro
Sono stati più di 140 i piccoli inventori toscani che si sono cimentati nella sfida: ideare e costruire un giocattolo mobile, avendo a disposizione solo molle, tondini di legno e di ferro, rotelline di legno, elastici e tutta l’inventiva della loro giovanissima età.
Nove classi di 4 scuole elementari fiorentine hanno, infatti, partecipato a ‘EureKa! Funziona!’.
È il progetto promosso da Federmeccanica e Confindustria Firenze, che si è concluso con la proclamazione della classe vincitrice:
- la classe V di I.C. Carducci di Firenze, con il gioco Baby Camper;
- la classe IV di I.C. Castelfiorentino Scuola primaria di Castelfiorentino con il gioco Fortuna contro Sfortuna,
- la classe III sempre di Castelfiorentino con il gioco Sfad.
Le classi che hanno scelto di partecipare al progetto sono state divise in gruppi e all’interno di ciascun gruppo ogni bambino doveva avere un ruolo stabilito (disegnatore tecnico, estensore del diario di bordo, costruttore, disegnatore artistico e pubblicitario), a disposizione avevano un kit di materiale da costruzione e il gruppo doveva accordarsi su quale giocattolo costruire e poi realizzarlo.
Le uniche due regole da rispettare erano:
- che il giocattolo fosse mobile almeno in alcune delle sue parti (aprire, saltare, ruotare, alzare)
- che le idee non fossero proposte dagli insegnanti, ma nate dal lavoro di gruppo dei bambini.
Per realizzare il giocattolo avevano a disposizione almeno 20 ore (nell’arco di 6-8 settimane) e dovevano tenere un ‘diario di bordò in cui annotare tutti i passaggi di costruzione.
A giocattolo realizzato, la classe, o la scuola (per chi partecipava con più classi), ha deciso quali lavori far partecipare alla sfida: dove sono stati gli stessi giovanissimi inventori a presentare i propri capolavori!
Arrivato al suo secondo anno consecutivo su territorio nazionale e al suo primo anno fra le scuole di Firenze il progetto si propone, investendo in creatività, di coltivare il desiderio di costruire e creare dei bambini, fornendo loro l’opportunità di applicare conoscenze acquisite, sviluppare competenze di lavoro di gruppo, ma anche di conoscere mestieri (ingegneria, ad esempio) tradizionalmente lontani dalle loro fantasia.
Articolo scritto da Redazione PinkItalia